The Psychedelic Paintings of Yu Maeda

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The psychedelic work of Yu Maeda mix creatures, shifting views, and touches of the artist’s expertise in graphic design. Born in Kumamoto, Japan, and at the moment based mostly in Southern California, the artist combines influences from the entire fields he’s touched, together with animation. A few of his extra symmetrical works resemble Tibetan Buddhist mandalas, whereas others tackle a extra portrait-style have a look at his monsters. Extra Supply hyperlink from WordPress https://ift.tt/2OkGLyn via IFTTT

E se Supreme lanciasse una linea di rossetti?


Le fan del brand capiscono perché la realizzazione di questa beauty collection potrebbe essere entusiasmante. Ma per chi non ha mai compreso il successo di Supreme, marchio dal logo semplicissimo – un box rosso con la scritta bianca in font Futura Italic ispirato alle opere dell’artista americana Barbara Kruger – eccolo spiegato attraverso le parole di un articolo del 1995 di Vogue: «Supreme è lo Chanel dello streetwear».

Supreme nasce nel 1994 dall’idea di James Jebbia di creare una marca di abbigliamento dedicata al mondo degli skater, e nello stesso anno diventa uno store (il primo) a New York, in Lafayette Street, e il suo design conquista. Anche il metodo di vendita è un’idea marketing geniale: Supreme rilascia un massimo di quindici drop per volta, ovvero nuovi capi e accessori venduti esclusivamente sul sito online il giovedì di ogni settimana alle 11, ora americana. Ça va sans dire che questa strategia porta a vedere i drop esauriti in pochi istanti e a creare attesa tra i fan che vogliono proprio quella maglietta o quel cappellino. Molti rivendono tali capi a prezzi stellari.

La fama di Supreme cresce ancora di più grazie ai vip che lo indossano – i neo sposi Chiara Ferragni e Fedez, ad esempio – e alle collaborazioni con il mondo dell moda, da Nike a Comme des Garçons, da Levi’s a Louis Vuitton.

Il profilo Instagram (non ufficiale del brand) Supreme Leaks News, che pensa alla possibile nuova oggettistica sulla quale sarebbe cool far campeggiare il nome Supreme, ci stuzzica con un’idea: e se nascesse una linea anche di rossetti o, addirittura, di make-up completo? Le reazioni dei fan sono state miste: c’è chi si chiede come un marchio streetwear, con la clientela prettamente maschile, possa fare bingo creando anche una linea parallela di make-up. Altri si sono domandati il perché dovrebbero aver bisogno del beauty by Supreme. C’è chi lo acquisterebbe per instagrammare il prodotto all’istante e chi invece pensa che, senza un brand di cosmesi dietro alla limited edition, la formula potrebbe risultare di bassa qualità.

Certo è che se un marchio beauty decidesse di creare una limited edition in collaborazione con Supreme, “l’effetto sold out” sarebbe garantito. Non la acquisterebbero solo i collezionisti. I ragazzi fan del brand lo regalerebbero alle loro fidanzate e le ragazze con la passione per il marchio e il mondo dello streetwear lo vorrebbero perché è cool. E in tal caso saremmo tutte sicure delle buone performance della formulazione, oltre ad avere in borsetta un oggetto di bellezza hypebeast.
Il verdetto spetta a voi: sì o no?

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